Uno sperone montuoso ricoperto di boschi che si allunga nell' Adriatico, pulsante di verde e vigoroso con i merletti di rocce e i faraglioni svettanti sulle schiumeggianti acque marine,
con le spiagge solitarie e le isole accarezzate dal vento, con i valloni assolati e i laghi costieri brulicanti di vita, con le doline e i boschi ombrosi della Foresta Umbra.
Scenari che ieri incantarono, in un tramonto di fine Ottocento, il viaggiatore e storico tedesco Ferdinand Gregoròvius, che ebbe a definire gli strapiombi calcarei del Gargano:
"Rosse pareti fiammeggianti poste a guardia di un paradiso".
"Una cattedrale del creato dove anche gli alberi pregano".